QUANDO HITLER DIPINGEVA ACQUERELLI

Il cortile della vecchia residenza di Monaco, quadro dipinto da Adolf Hitler nel 1914 (Fonte: Wikipedia)

VIENNA. Sembra impossibile che un feroce dittatore come Hitler avesse la passione per la pittura, con una certa propensione per l’acquerello, tecnica che si connota per la morbidezza e la trasparenza. Una pacatezza che pare nettamente in contrasto con la personalità del Führer.

Invece, soprattutto in gioventù, ha eseguito numerosi quadri, anche di piccole dimensioni, e cartoline, specialmente quando ha soggiornato a Vienna. Ma non solo. Si è infatti dedicato alla pittura in altri momenti della sua vita, arrivando a pronunciare, durante l’incontro con un ambasciatore, una frase davvero curiosa: “io sono un artista e non un politico”.

Fra l’altro, non entrò all’Accademia delle Belle Arti della capitale austriaca, non essendo riuscito a superare, per ben due volte, l’esame di ammissione.

Nella sua produzione figurano soprattutto vedute, paesaggi, fiori, composizioni naturamortiste e scenari. Per un certo periodo cercò di mantenersi dipingendo e realizzando affreschi, preferendo poi – come sappiamo – altre strade, che lo porteranno alla cancelleria tedesca.

Non manca neppure un quadro a tema sacro. Nello specifico una Madonna con Bambino eseguita nel 1913: mentre la Vergine guarda teneramente il piccolo che la abbraccia e regge delle margherite, Gesù indirizza lo sguardo verso l’osservatore. Il tutto è immerso in un’atmosfera bucolica.

Sulla qualità dei suoi lavori la critica è divisa. Personalmente, lasciando da parte giudizi morali sulla persona, i suoi lavori, specialmente quelli con i colori ad acqua, mostrano una più che discreta capacità di articolare le velature. Il disegno di base, di cui spesso si serve, è condotto secondo una prospettiva quasi sempre attenta.

Sicuramente l’acquerello intitolato Il cortile della vecchia residenza di Monaco, risalente al 1914, è una fra le prove migliori. Il grande edificio viene disegnato con una certa accuratezza, nonostante ci sia qualche lieve imprecisione prospettica nella parte sinistra, e il colore si spande in maniera articolata sulla carta, senza rilievi o fioriture.

Per capire come possa coesistere, in una personalità tanto complessa come quella di Hitler, una spiccata sensibilità per l’arte e una tremenda ferocia, abbiamo rivolto la domanda alla psicoterapeuta Aurelia Rossi.

«Otto Kernberg, spiega la dottoressa, si occupa di narcisismo. Quando esso è patologico, vi è un amore di sé patologico (esibizionismo grandiosità assenza di gratitudine senso di superiorità, disprezzo per gli altri, in capacità di empatia). Kernberg parla anche di narcisismo maligno, caratterizzato da aggressività, comportamenti antisociali egosintonici, tendenze paranoiche che possono portare ad attività criminali. Fra coloro che sono affetti da narcisismo maligno, ha proprio nominato Hitler.

Tuttavia, per citare Freud, all’inizio della nostra vita ci sono due correnti: una libidica ed una aggressiva. Una riguarda la tenerezza l’altra riguarda la distruttività. Nelle persone normali queste due correnti si fondono, si smussano, si integrano. Per cui una persona normale può sentirsi arrabbiata senza essere poi distruttiva.

In alcune persone (per questioni biologiche o per l’ambiente familiare) queste due correnti rimangono scisse, separate.

La personalità di Hitler non era integrata per cui ha espresso il suo narcisismo maligno nei suoi comportamenti che tutti conosciamoL’altra parte di lui ha potuto esprimersi attraverso l’arte, sublimando in un certo senso parte della sua aggressività ed esprimendo la sua corrente libidica tramite la pittura».

Tornando direttamente ai quadri, a mio parere si tratta, in generale, di una pittura “di genere”, abbastanza lontana, però, d’essere pienamente matura, dal momento che l’autore non ha condotto una ricerca stilistica e tecnica costante. L’impegno politico lo ha portato, purtroppo, altrove.

AUTORE: SIMONE FAPPANNI

NOTE. Bibliografia: Wikipedia, voce Dipinti di Adolf Hitler; Enzo Collotti, Gli acquerelli di Hitler. L’opera ritrovata. Omaggio a Rodolfo Siviero (Alinari); Matteo Rubboli, Hitler Pittore: 39 dipinti del Dittatore Tedesco, https://www.vanillamagazine.it/hitler-pittore-39-dipinti-del-dittatore-tedesco/ Si ringraziano i maestri acquerellisti Luigi Zucchero, Riccardo Bozuffi e Luigi Onofri per i confronto sulle opere di Hitler e la dottoressa Aurelia Rossi.

VIDEO. Un interessante documentario su dipinti di Hitler.